Gli anni Trenta rappresentano un decennio di transizione tra l’euforia dei ruggenti anni Venti e la sobrietà della Seconda Guerra Mondiale.
In questo periodo, la bellezza e lo stile si fecero più sofisticati e raffinati, riflettendo una società che cercava eleganza e grazia anche in tempi difficili.
Il trucco si fece più naturale, con l’accento su pelle perfetta, sopracciglia arcuate e labbra rosse o dai toni più morbidi.
Le acconciature, invece, si imposero con linee più morbide e voluminose, dal celebre bob ondulato alle onde a “S” che incorniciavano il
viso con un fascino retrò.
Il look degli anni Trenta, segnato da un equilibrio tra glamour e praticità, continua a ispirare la moda contemporanea, celebrando l’eleganza senza tempo.
In questo articolo voglio raccontare l’evoluzione attraverso il punto di vista professionale, parlerò in prima persona del make up, interverrà Lorenzo Campanini per l’hairstyle e Paola Robiolio per lo style.
Per vedere le foto, a cura di Francesca Vecchi, CLICCA QUI
E il video, a cura di Federico Meneghini su INSTAGRAM oppure su TIK TOK
Il trucco degli anni ‘30 si caratterizza per uno stile elegante, sofisticato e definito, che riflette il fascino glamour dell’epoca.
Alcuni dei principali tratti distintivi: Sopracciglia sottili e arcuate:
Le sopracciglia degli anni ’30 erano sottili e molto arcuate, spesso disegnate con una forma ben definita che enfatizzava lo sguardo.
Occhi profondi e drammatici: L’uso di ombretto era generalmente limitato, ma il trucco occhi era intenso, con eyeliner spesso applicato sulla linea delle ciglia superiori, a volte con una leggera codina verso l’alto. Le ciglia venivano accentuate con abbondante mascara per ottenere uno sguardo profondo e misterioso.
Labbra sottili e ben definite: Le labbra degli anni ’30 erano modellate in modo preciso, con una forma a “cuore” o leggermente arrotondata, con un contorno marcato.
I colori preferiti erano il rosso, il bordeaux e il ciliegia, in tinte opache o satin.
Pelle di porcellana: La pelle chiara e uniforme era molto apprezzata, quindi il fondotinta veniva applicato in modo da creare una base liscia e luminosa. Si dava molta importanza alla copertura delle imperfezioni, creando un aspetto quasi “da bambola”.
Colore naturale per le guance: Il blush, se utilizzato, era molto discreto e di solito in toni rosati o pesca, applicato con parsimonia per un effetto sano e naturale, senza eccessi.
Capelli ben acconciati: Anche se non fa parte strettamente del trucco, l’acconciatura degli anni ’30 era altrettanto importante. Onde morbide, tagli a bob e frange erano molto popolari, spesso accompagnati da pettinature lucide e precise.
Questo stile, che vedeva la fusione tra eleganza classica e l’inizio di nuove tendenze, rifletteva l’atmosfera di recupero e raffinatezza degli anni ’30, che tra alti e bassi economici continuavano a celebrare la bellezza e il glamour.
Acconciature
Durante gli anni Trenta, le acconciature diventano sempre più raffinate, con un ritorno ai volumi più controllati e alla valorizzazione della femminilità classica. La parola d’ordine era eleganza, e le acconciature rispecchiavano questo desiderio di bellezza senza eccessi.
Le onde morbide sono una delle acconciature più iconiche degli anni Trenta. A differenza delle onde più spigolose e decise degli anni Venti, quelle
degli anni Trenta erano più fluide e delicate, create per incorniciare il viso con grazia. L’uso delle pinze riscaldate e degli arricciacapelli divenne
popolare, permettendo di ottenere onde perfette che apparivano morbide ma ben definite.
I riccioli erano anche molto apprezzati, specialmente nelle acconciature da sera. Le donne amavano indossare i capelli raccolti in chignon o
acconciature voluminose, talvolta arricchite da piccoli riccioli che aggiungevano un tocco di romanticismo al look. Queste acconciature erano
molto apprezzate sia nelle occasioni più eleganti che nel quotidiano, grazie alla loro versatilità e raffinatezza.
Mentre il bob continuava a essere un’opzione di stile, negli anni Trenta si affermò una versione più morbida e meno rigida del taglio corto. Il “shingle cut”, un taglio che abbracciava la linea del viso e scivolava con delicatezza sulla nuca, divenne un simbolo di eleganza per molte donne. Le
acconciature corte erano spesso arricchite da piccole onde o da frange morbide che aggiungevano un tocco di sensualità e modernità.
La frangia divenne di nuovo molto popolare in questo periodo, ma non più in versione netta e rigida come quella degli anni Venti. Le frange degli anni Trenta erano più morbide, a volte lunghe e sfumate, per creare un effetto più naturale e armonioso con il resto dei capelli. Il volume era anche un aspetto fondamentale nelle acconciature di questo periodo: i capelli venivano pettinati con morbide onde e volumizzati verso l’alto, soprattutto in occasione di eventi importanti come balli e cene formali.
Gli Accessori per Capelli: Raffinatezza e Opulenza: negli anni Trenta riflettevano l’eleganza e il gusto sofisticato dell’epoca.
Durante questi anni, le donne utilizzavano gli accessori non solo per completare il loro look, ma anche come simbolo di status e raffinatezza.
Le fasce per capelli erano uno degli accessori più utilizzati, spesso realizzate con materiali preziosi come il velluto, la seta o il raso. Queste fasce erano spesso adornate con pietre brillanti, perle e paillettes e venivano indossate per mantenere i capelli in ordine o come complemento decorativo durante le serate eleganti. Le coroncine di fiori o quelle in metallo erano utilizzate nelle occasioni più formali, per esprimere un’eleganza senza tempo.
I cappelli continuarono a essere un accessorio essenziale negli anni Trenta. In particolare, i cappelli cloche e i fedora divennero simboli di eleganza. Il cappello cloche, che negli anni Venti era stato un’icona, si reinventò con linee più morbide, mentre il fedora, con il suo stile maschile, era sempre un capo di classe, che aggiungeva un tocco di mistero e fascino.
I fermagli per capelli e le spille erano spesso utilizzati per decorare le acconciature. Le donne arricchivano i loro raccolti o chignon con fermagli a forma di fiore, farfalla o altri motivi naturali, mentre le spille di perle e diamanti erano simbolo di lusso opulenza.
Con l’aumento della cura dei capelli, le donne degli anni Trenta cominciarono ad adottare nuovi prodotti per ottenere capelli più lucenti e disciplinati. I prodotti per lo styling come la brillantina erano molto usati per dare lucentezza ai capelli e per ottenere l’effetto liscio e ordinato tanto in voga in quel periodo. La brillantina veniva spesso combinata con il gel per capelli per fissare le onde morbide o i ricci, creando un look luminoso e setoso.
Oltre ai gel e alle brillantine, le donne si affidavano anche a pomate e cera per ottenere maggiore controllo e tenuta delle acconciature. I capelli dovevano essere perfettamente modellati, senza apparire troppo rigidi o artificiali, ma sempre con un aspetto naturale e lucente.
Donne Iconiche degli Anni ‘30: Eleganza e Glamour
Le donne che hanno definito la moda e la bellezza degli anni Trenta sono diventate leggende. Queste icone non solo hanno influenzato la moda capelli, ma sono diventate simboli di glamour, eleganza e raffinatezza.
Greta Garbo Una delle attrici più amate e ammirate degli anni Trenta, Greta Garbo incarnava alla perfezione il look sofisticato e misterioso dell’epoca. Il suo viso elegante era incorniciato da acconciature a onde morbide, spesso abbinate a frange delicate e volumi ben strutturati. Il suo look era il simbolo di una femminilità aristocratica e sofisticata, che influenzò molte donne in tutto il mondo.
Marlene Dietrich Un’altra star di Hollywood che ha lasciato il segno negli anni Trenta è stata Marlene Dietrich. La sua acconciatura, spesso corta e ondulata, abbinata a un fascino audace e androgino, rappresentava l’eleganza senza compromessi dell’epoca. La Dietrich con i suoi capelli ordinati e lucenti, spesso indossati con frangia o onde, incarnava la perfezione stilistica della donna moderna.
Jean Harlow è un’icona del cinema d’oro di Hollywood e una delle donne che ha maggiormente influenzato le tendenze dei capelli degli anni Trenta. Con i suoi capelli biondi platinati, morbidi e ondulati, Harlow ha reinventato il concetto di sensualità con un look che combinava audacia e raffinatezza. La sua acconciatura sempre impeccabile, accompagnata da labbra rosse e sguardo magnetico, divenne il modello di bellezza per molte donne di quel periodo.
Con il crollo della borsa del ‘29 e la crisi economica, il clima di ottimismo che aveva pervaso gli anni ’20 finisce, e con loro tramonta
il periodo d’oro delle Flapper girl.
Come sempre accade nei momenti d’incertezza politica ed economica, la moda si fa più misurata, in qualche modo anche più austera.
Sugli abiti, il punto vita torna alla sua altezza naturale, mentre le gonne si allungano un bel po’, aprendosi delicatamente sul fondo.
Ritorna anche un romanticismo rassicurante, con fiocchi, colletti, ruches, drappi, fiori stampati e/o ricamati col filo di seta o le perline. I contrasti in stile art déco sopravvivono, ma in bianco e nero oppure blu. Per il giorno, alle tonalità vistose si preferiscono colori polverosi e sobri. Come sempre il Cinama che è appena passato al sonoro, diventa una via di fuga economica. Sullo schermo, le star età d’oro di Hollywood, fanno sognare donne e uomini,. Saranno proprio loro, le Dive, assieme ai grandiosi costumisti degli studios, a influenzare profondamente il gusto delle donne ( e degli uomini) in questi anni.
A loro si devono in questo periodo il grande impiego di dettagli in pelliccia (stole in primis), la passione per gli abiti da sera in lamé, trasparenti o a sottoveste, spalle in evidenza con maniche balloon e volants, schiene scoperte e il boom della bigiotteria che conosce in questi anni uno strepitoso successo.
Tra le Icone del cinema, per lo più americane, che riassumono perfettamente lo stile anni ’30, impossibile non citare il “caschetto biondo” Bette Davis o l’ammaliante Joan Crawford, vestita dal costumista Gilbert Adrian; e poi Myrna Loy, Barbara Hutton, Mona von Bismarck e Carole Lombard. Ma anche la stella di Via Col Vento (1939) Vivien Leigh, Wallis Simpson prima di diventare la Duchessa di Windsor, Marlene Dietrich, Katharine Hepburn.
La suddivisione non è casuale: i due stili opposti riassumono al meglio l’ambivalenza dello stile 30’s.
Molti marche come raggiunsero il loro più grande successo in questa epoca di grande glamour nord americano, al venire scelte per vestire esclusivamente le star più famose di Hollywood.
D’altra parte, Madeleine Vionnet introduce in questo periodo lo sbieco nei vestiti, una tecnica che consisteva nell’utilizzare la stoffa in senso diagonale per evitare l’orlo.Elemento assolutamente rivoluzionario diviene la Zip, la chiusura lampo, che oltre ad essere utilizzata molto come elemento decorativo, permettere progettazioni più semplici dei capi, specialmente assieme ai nuovi tessuti Stretch, altra novità del decennio derivata in parte dalla crisi.
Fu infatti il costo proibitivo di alcuni materiali naturali a far progredire la creazione di nuovi tessuti alternativi, di cui alcuni sintetici. Sono esemplari le calze di nylon, che fanno la loro comparsa verso la fine degli anni ’30.
E non dimentichiamo il cappello da donna: negli anni ’30 è un accessorio indispensabile per il giorno.
Di dimensioni medie, può essere di qualunque forma: a fedora, un baschetto, a tesa larga con cupola tonda. La moda dell’epoca vuole che sia indossato sulle ventitré.
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